QUESTI TIFOSI SOFFRONO, DI CERTO NON “GODONO”!

Si tratta di un aspetto importante. Un “chiarimento” doveroso e dovuto, in un momento storico di disaffezione concreta e totale da parte del tifo rossazzurro verso il Calcio Catania, società e squadra (certamente più verso la società). Partendo dal presupposto che la protesta messa in atto dagli ultras, con l’azione dell’assenteismo allo stadio, nel cuore pulsante di passione e fede rossazzurra, ovvero la Curva Nord, numeri alla mano – e anche promesse alla mano – può considerarsi legittima. Drastica, forte, ma non biasimabile!

Caro Calcio Catania s.p.a., facciamo chiarezza. Questi ragazzi, i primi innamorati della squadra dell’Elefante, soffrono tanto, tantissimo, a star lontani dalla loro squadra. Anzi, dalla maglia! La stessa cosa di star lontani dalla persona che si ama: si soffre, inevitabilmente! Il cuore di questi ragazzi è pregno di dolore, perché è un amore fatto di sofferenza e “tradimenti”.

La protesta e i reiterati forfait al Massimino di quest’ultimo scorcio di stagione sono giustificati dalla disaffezione a cui è stata portata gran parte della tifoseria etnea. Vero è che in amore si sta sempre vicini alla propria metà, vero è anche che la fede dovrebbe poter superare ogni difficoltà o impedimento. Ma qui la questione riguarda ben 4 annate di disgusto sportivo, ma ancor di più amministrativo e societario! Soltanto quest’anno, a livello economico, si stanno facendo finalmente gli interessi del calcio a Catania, della città di Catania. Per snocciolare un po’ di numeri: la squadra rossazzurra sul campo, in queste 4 tragiche stagioni, ha raccolto la media aritmetica di 1,2 punti circa a partita: ruolino costante da squadra di bassa classifica. Senza gioie e soddisfazioni, ma con tantissime amarezze e negatività.

Di certo, i ragazzi della Curva Nord non stanno godendo in questo momento dell’attuale situazione, che li vede lontano dal loro habitat naturale, con una squadra che, oltretutto, in campo raccoglie per lo più sconfitte e magre figure. Su campi sconosciuti al calcio almeno di medio livello! Sia chiaro ciò: la sofferenza di un ultras non si può percepire, ma si può soltanto vivere. Altrimenti non si potrà mai nemmeno intuire…

Francesco Ricca

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