Prima la salvezza, poi facciamo chiarezza!

Reduce dall’ 1-1 casalingo contro il Livorno, il Catania ha abbandonato definitivamente il sogno play-off e chiuderà senza gloria questo complicatissimo torneo cadetto. Ad onor del vero, gli etnei, a tre gare dalla conclusione, sembrano ritrovarsi in una situazione piuttosto tranquilla anche se i punti che li separano dalla zona calda sono solo quattro. Stato sempre di allerta, quindi, dato che in Serie B può sempre succedere di tutto. Serve ancora un piccolo sforzo per assicurarsi il mantenimento della categoria, che ad inizio stagione non figurava neanche tra gli obiettivi minimi.

Il Catania dovrà affrontare un trittico di gare che nel girone d’andata portò soltanto un punto alla formazione rossoazzurra, dilaniata dalle confuse vicende societarie e dagli stravolgimenti in panchina, fra le dimissioni di Sannino e il ritorno di Pellegrino.

Brescia in trasferta, Cittadella in casa e Carpi fuori sono gli obiettivi da tenere al centro del mirino per chiudere in maniera dignitosa la stagione. Quando la squadra di Marcolin potrà ritenersi matematicamente salva, occorrerà fare chiarezza sul futuro della società. Chi di dovere dovrà rimboccarsi le maniche e capire quali sono stati i fattori che hanno generato la seconda stagione fallimentare consecutiva e soprattutto penetrare in quelle cause che non hanno permesso, nemmeno minimamente, di avvicinarsi il più possibile a quell’obiettivo che è stato numerose volte sbandierato e proclamato la scorsa estate.

La nota lieta è sicuramente rappresentata dal blocco di giocatori acquistati a Gennaio che costituiscono una base solida da cui “ripartire” – finalmente – dal prossimo anno. In linea di massima l’obiettivo sarà quello di ritoccare e non rivoluzionare la squadra costruita nel mercato  invernale quando è stata messa in atto una e vera e propria “italianizzazione” della rosa viste le numerose cessioni degli elementi che componevano la colonia argentina. Arriveranno soldi freschi dalle cessioni definitive di Andujar, Frison e probabilmente di Gyomber; ritorneranno alla base Spolli e Lodi, il futuro dei quali sarà tutto da decidere.

Panchina che traballa quella di Marcolin: il tecnico non sembra godere della fiducia della piazza ma cercherà di chiudere nel migliore dei modi la stagione, con l’ausilio della sua fidata sciarpa, nonostante l’imminente arrivo delle temperature estive. Porte girevoli in panchina, come lo è stato per tutto l’anno d’altronde, con diverse suggestioni che stuzzicano già la mente dei tifosi, proiettati ormai al prossimo campionato. Colantuono, Zeman o il possibile ritorno di Pasquale Marino,  idee allettanti ma difficilmente praticabili, almeno per il momento. Sarà una scelta molto ponderata da parte della società, che prima di tutto dovrà ridisegnare le linee dirigenziali al suo interno, per evitare di ripetere, ancora una volta, gli stessi errori. Errare è umano, perseverare è diabolico.

 

Dario Marchese

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