PRIMA GIORNATA: IL NOME NON BASTA

Una prima giornata all’insegna delle sorprese quella del girone C di Lega Pro. Un turno iniziato col botto grazie alla sconfitta del Foggia di Roberto De Zerbi, punito con un sonoro 2 a 1 dalla Paganese in quello che ha rappresentato il primo anticipo del campionato 2015/2016. Un motivo conduttore che si è confermato anche nella ricca rassegna domenicale.

Spicca tra tutte la sconfitta casalinga del Catanzaro, tramortito per 0-1 dalla Casertana. Da incubo anche l’inizio della Juve Stabia (guidata lo scorso anno da mister Pancaro), trafitta sul campo del Melfi con un rotondo 2-0. Sfortunato, invece, l’esordio in Lega Pro per l’Akragas di Nicola Legrottaglie che cede solo nei minuti finali all’ambizioso Matera. Zona Cesarini fatale (stavolta in positivo) anche per il Cosenza – prossimo avversario del Catania – che si impone sul Martina Franca per 1-0. Vince e convince la mina vagante Ischia, che liquida anch’essa col risultato di 1-0 la Lupa Castelli Romani.

Non mancano le sorprese nemmeno nel posticipo delle ore 20:30 in cui, nel derby pugliese, la Fidelis Andria espugna Lecce con un secco 3-1.

A conti fatti, il messaggio che viene fuori da questo primo atto è eloquente: nome, blasone e storia non bastano. Per spuntarla sulle agguerrite compagini di “provincia” serviranno in primo luogo ingredienti quali umiltà, coesione e spirito di sacrificio. Le cosiddette “grandi” sono avvertite.

Parola al campo dunque, giudice indiscusso di un campionato dove la parola “equilibrio” farà certamente da padrone.

Antonio Longo

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