CATANIA, PIOVE SUL BAGNATO…

Il Catania ritorna al “Massimino” sotto una pioggia scrosciante. Gli etnei affrontano la conterranea Akragas, in un derby che rappresenta anche lo spartiacque di questa stagione per gli etnei, reduci dalla prima vittoria in casa e dai tre pareggi di fila fuori dalle mure amiche.

Il Catania comincia bene. Nei primi minuti si rende pericoloso, sulla destra, con le giocate dell’ex Andrea Di Grazia, migliore in campo del primo tempo, aiutato dal terzino scuola Catania Tino Parisi. Centrocampo compatto e ben organizzato con la consueta grinta di capitan Biagianti e le geometrie di Federico Scoppa. Al 23° non viene concesso un rigore dubbio ai padroni di casa, intervento subito dal solito Di Grazia dall’estremo difensore agrigentino. La difesa non rischia tanto, controllando i vari contropiedi della squadra ospite. Si sottolinea l’ottimo primo tempo di Dario Bergamelli che, alla prima gara stagionale, riesce tenere a bada il pericoloso Gomez.

Nella prima fase del secondo tempo continua il medesimo canovaccio. Il Catania alza la pressione con gli inserimenti ficcanti del solito Di Grazia e di Michele Paolucci. L’Akragas, tuttavia, resiste con ottime parate del portiere Pane, che salva la sua squadra in molte occasioni, dimostrando un’ottima organizzazione difensiva e riavviando rapidamente l’azione con ripartenze pericolose. Al 63° il solito Di Grazia, con una grandissima giocata, salta il difensore scheggiando il legno. Colpo di scena: due minuti dopo il mister Rigoli sceglie di far uscire il migliore in campo per fare entrare il numero 10 Russotto, scelta tattica molto discutibile. Al 70° gol ingiustamente annullato agli etnei, per presunto fuorigioco di Calil dopo un tiro ribattuto di Paolucci; in realtà il numero 7 del Catania è tenuto in gioco da due difensori. Rossazzurri molto sfortunati. Al 77° il il tecnico etneo fa uscire uno stanchissimo Fornito per far posto al numero 14 Piscitella; 5 minuti dopo esce il trequartista Calil per far entrare una prima punta come Anastasi. Il Catania vuole vincere cercando di sconfiggere la sfortuna pressando alto. Ma il coraggio non lo premia: pochi secondi prima del fischio finale, infatti, l’Akragas segna con una staffilata vincente diretta nell’angolino basso di Zanini.

Il calcio è illogico.  Il Catania viene beffato all’ultimo secondo. Sconfitta che brucia, visto l’andazzo della partita. Le ambizioni del Catania, dopo questa sconfitta, vengono drasticamente ridimensionate.

Simone Cannella

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