PANICO DA TRASFERTA: PAREGGIARE NON BASTA

Sono di pari categoria le altre 3 italiane che assieme al Catania non hanno ancora perso in trasferta in questa stagione. Nonostante ciò, purtroppo per i rossazzurri, le assonanze tra la società etnea e Alessandria, Cremonese e Parma terminano qui. Infatti il rullino di marcia ottenuto da quest’ultime in esterna è decisamente migliore ed ha permesso alle 3 società di mantenere ottime posizioni di classifica nei rispettivi gironi.

È dunque evidente quanto sia importante ottenere il bottino pieno anche in trasferta per raggiungere l’obiettivo finale. Non basta non perdere, pareggiare e proteggersi, seppur ci si difenda molto bene come fa il Catania: i numeri dimostrano che sia una delle difese meno penetrate d’Europa.

L’ultima trasferta affrontata da un chiaro segnale della filosofia di gioco a cui i rossazzurri si affidano lontani dall’Etna: squadra corta che prova a giocare in contropiede appoggiandosi ad una punta fisica che scambi con le ali. Nonostante questo orchestrare, una ripartenza corale è più semplice quando l’avversario gestisce il possesso palla, molto meno efficace quando gioca servendosi della fiducia trasmessa dai propri tifosi. Ovviamente, questo attendismo pone in serio pericolo il risultato finale quando la partita non si sblocca e la squadra di casa si sbilancia per gli ultimi assalti, provando ad andare in gol.

Dov’è la tenacia che il Catania dimostra d’avere tra le mura amiche? La cattiveria sotto porta che non può venire meno nei momenti decisivi? Sono due elementi fondamentali, tanto quanto la tattica, su cui Rigoli, Biagianti e Paolucci devono necessariamente lavorare. Sarà il gruppo a dover recepire gli insegnamenti dei “senatori” e a dover dimostrare di essere all’altezza delle aspettative.

Carlo Maria Castiglione

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