MASCARA E IL CATANIA, UN TUFFO NEL PASSATO GUARDANDO AL FUTURO

“Mi piacerebbe tornare a Catania. Questo sport è imprevedibile, non si sa mai cosa riserverà il futuro”. Frasi già sentite, retoriche, di circostanza. Tuttavia, se dette da un certo Peppe Mascara, non possono far altro che accendere il cuore e le emozioni di chi ha amato e venerato follemente ogni singola magia del folletto di Caltagirone.

Un ritorno difficile, improbabile ma al quanto bello e romantico, chiusura perfetta di una lunga storia d’amore a tinte rossazzurre.
20, 9,10, 7: impossibile dimenticare questi numeri, cuciti in anni diversi sulle spalle di chi ha scritto pagine e pagine di storia del Calcio Catania. A sfogliar l’album dei ricordi le lacrime scendono copiose, nostalgia canaglia che attanaglia sempre le menti e i cuori di chi vive per il club dell’Elefante. Dal pallonetto da centrocampo al furioso Soverio sotto la gestione Colantuono-Matricciani, al cucchiaio sul neutro di Lecce contro il Catanzaro, passando per quella favolosa tripletta al Mantova nel tripudio del “Massimino”, dolce preambolo di una promozione in Serie A attesa per ben 23 anni.

E poi… Beh, poi c’è l’1 Marzo del 2009. Stadio Renzo Barbera, in scena il derby tra i rosanero di Ballardini e i rossazzurri di Walter Zenga. Siamo sullo 0-2 quando un folle, precisamente il numero 7, capitano del Catania, scaglia una bordata da metà campo approfittando di un Amelia ampiamente fuori dai pali. “Vabbe’ non entrerà mai, che spocchioso questo Mascara” si mormora in tribuna, seguendo con lo sguardo quella traiettoria magica, dal sapore metafisico. E invece è gol. Il silenzio cala sulla “Favorita”, Topolinik incredulo corre ad esultare verso un settore ospiti vuoto, ma virtualmente gremito da tifosi rossazzurri impazziti di gioia.

Ecco qua, il ritratto di Peppe Mascara è servito. Impossibile elencare tutte le altre prodezze offerte da quest’artista del pallone, chi ama il Catania ed ha amato il fantasista calatino le conoscerà già a memoria. 31 reti in Serie A, secondo marcatore di sempre alle spalle di un certo Gonzalo Bergessio. Stagioni di giocate, prodigi e tanto cuore, quante volte lo si è visto fare su e giù lungo la fascia. Per amore del Catania, sempre e comunque.

Adesso, a 36 anni suonati, chissà che non possa essere cancellata l’unica macchia della sua incredibile avventura alle falde dell’Etna, quel passaggio al Napoli nel gennaio 2011 in un momento di grave difficoltà per la squadra guidata all’epoca da Marco Giampaolo.
Le strade di Mascara e del Catania potrebbero di nuovo incrociarsi, per chiudere alla grande una lunga, emozionante e speciale storia d’amore…

Daniele D’Alessandro

 

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