Marcolin, rivedi le tue scelte!

Fra le principali cause della brutta sconfitta del Catania a Bologna, vi sono state sicuramente le scelte di Dario Marcolin. Hanno convinto poco gli accorgimenti tattici riportati sin dal primo minuto nella formazione titolare del “Dall’Ara”. Il tecnico di Brescia ha optato per un Catania troppo spregiudicato, avendo schierato i quattro giocatori d’attacco tutti insieme, con Rosina abbassato a centrocampo. L’inedita posizione del numero 10 rossazzurro ha portato non pochi scompensi fra le due fasi di gioco, determinando una spaccatura della squadra in tre blocchi: difesa, centrocampo e attacco sono risultati divisi e privi di alcun collegamento fra di essi. Mancava proprio un collante fra centrocampo e attacco, qualcuno che fosse in grado di trasformare le ripartenze in valide occasioni per far male all’avversario.

A tal proposito fa discutere l’esclusione di Sciaudone, l’uomo che dovrebbe essere adibito a mansioni di questo genere. Inoltre, il Catania ha subito maledettamente il Bologna per le vie centrali. I felsinei infatti, abili a sfruttare le gravi carenze di un centrocampo incapace di fare filtro, hanno sfondato il Catania. Per quanto riguarda la difesa, invece, è già indicativo il fatto che tutti e quattro i componenti della retroguardia rossazzurra siano stati ammoniti dall’arbitro, a dimostrazione del fatto che fossero spesso in ritardo sull’avversario, dovendo anche “rimediare” ai buchi dei centrocampisti. Fanno discutere, per l’appunto, le scelte iniziali di Marcolin, il quale ha schierato Belmonte, vistosamente fuori forma dopo l’infortunio che l’ha tenuto fuori per mesi, e Sauro, difensore sempre troppo poco affidabile e preferito per qualche oscuro motivo a Schiavi.

L’attacco, poi, è stato praticamente inesistente. Calaiò e Maniero, infatti, non hanno giocato quasi mai il pallone, mentre Castro e Rosina non sono stati in grado di supportarli, perdendosi anzi in un bicchiere d’acqua. Capita spesso, inoltre, che nell’arco dei novanta minuti i due bomber si trovino in difficoltà, ma questa è una situazione ormai risaputa alla quale però Marcolin non ha mai posto rimedio. Si tratta, infatti, di due “bocche di fuoco” che devono giocare ogni partita, ma che insieme rischiano di pestarsi i piedi a vicenda troppo spesso. In virtù di quest’affermazione, sembra che gli etnei giochino molto meglio quando solamente uno di essi sia schierato titolare. Possiamo fare un salto indietro al Catania di dicembre, nel quale l’unica punta di ruolo era Calaiò e che, fino a quel momento, aveva realizzato la bellezza di dodici reti, sette in più di quelle messe a segno dall’inizio del girone di ritorno fino ad ora. Ma per fare un altro esempio meno datato, possiamo prendere in considerazione il Catania schierato a Latina. In quella partita Calaiò era squalificato e Marcolin ha optato per il tradizionale 4-3-3, con Maniero libero di muoversi al centro dell’attacco, autore pure di un gol in quel match. Tutto ciò a dimostrazione del fatto che le scelte e gli esperimenti tattici del mister Marcolin sono le cose che convincono di meno.

Nella prossima gara, però, Calaiò non sarà disponibile per via dell’espulsione rimediata lunedì scorso a Bologna. Sarà lasciato spazio a Maniero, che probabilmente sarà supportato da Castro e Rosina, con Martinho scalpitante dalla panchina. Sarà un’altra partita per avere la conferma di ciò che sosteniamo? Il verdetto finale sarà sicuramente dato dal campo, ma noi crediamo che il mister un po’ se lo auguri. Per le buone sorti del Catania, intendiamoci.

Federico Fasone

Tags

Se ti è piaciuto, leggi anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *