MALEDETTA C

Il Catania è intrappolato. Non riesce ad uscire dà questa gabbia. Questa è la Serie C. Nonostante la classifica relativa alle prime posizioni cambi di settimana in settimana, con un mese di marzo apparentemente sfavorevole al Lecce, l’inseguimento del Catania sulla capolista segna altrettanti passi falsi, tali da lasciare inalterate le posizioni al vertice del girone C.

Sembra che la formazione rossazzurra, nonostante l’impegno profuso sul campo ed il “Massimino” quasi al completo, non riesca ad approfittare dei risultati del Lecce e del Trapani, dimostrando ancora una volta un deficit psicologico allorquando si tratta di rispondere sul campo all’opportunità di agganciare la capolista.

Catania-Juve Stabia di lunedì 9 aprile aveva tutti i presupposti di una gara scontata. Apparentemente solo da giocare e vincere. La pressione del campo e del vecchio Cibali e la necessità di vincere a tutti i costi è costata cara ai rossazzurri di mister Lucarelli. Alla luce della partita vista in campo, la Juve Stabia è apparsa remissiva, come se avesse più intenzione di non far vincere il Catania che conquistare i 3 punti.

Quando mancano 4 giornate alla conclusione del campionato, nulla è ancora precluso. I giochi sono ancora aperti ma a differenza della giornata appena conclusa, la promozione diretta, quindi il primo posto non dipende più solo dal Catania. Gli etnei dovranno non solo vincere le 4 gare rimanenti ma sperare in un passo falso della formazione salentina.

La lunga permanenza del Lecce in serie C (dal 2012 ad oggi) è la dimostrazione della difficoltà di un campionato che premia direttamente solo una formazione.

Le squadre classificate dalla seconda alla decima posizione dovranno disputare dei play-off, che hanno tutta la parvenza di un altro campionato con le caratteristiche di una lotteria.

Conquistare la B ed uscire da questo pantano è la priorità. Non importa se sarà promozione diretta o ai playoff.

(Fonte foto: calciocatania.it)

Ugo Zinna

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