IL MALE MINORE, IL PIÙ DOLOROSO

Forse sarebbe il finale di stagione più consono. Doloroso, angosciante, ma il più consono. Non raggiungere i play-off sarebbe lo schiaffo morale che potrebbe destare nuovamente l’orgoglio di una delle società più amate ed importanti del Sud Italia; raggiungerli, invece, potrebbe paradossalmente segnare solamente la possibilità di ricoprire il ruolo di semplice comparsa.
A cosa servirebbe arrivare alle fasi successive e schierarsi in campo con la stessa resa nel combattere a cui il Catania ci ha abituato quest’anno? Cosa comporterebbe dimostrarsi quasi come una squadra cuscinetto, che tutti vorrebbero affrontare per racimolare vittorie preziose in casa e provare il colpaccio in trasferta? Sarebbe l’accantonamento di un sogno, di una bandiera, di due colori che hanno fatto sognare decine di migliaia di tifosi. Restare in Lega Pro, invece, potrebbe produrre un effetto inaspettatamente diverso da quello magari più prevedibile, magari generatore di quella rabbia e di quella cattiveria totalmente assenti quest’anno, nonostante la forte delusione che comporterebbe.
Ci sarebbe una terza possibilità, seppur apparentemente flebile a questo punto della stagione: reagire. Chiunque abbia a cuore l’Elefante crede in questa soluzione dall’inizio della stagione, eppure ogni sabato o domenica che sia, si trova dinanzi ad una realtà sempre più lontana da quella vincente e festante che immagina e ricorda.
Sono due le condizioni categoriche che devono assolutamente essere espletate affinché questa via torni ad essere percorribile: un recupero fisico, che garantisca una tenuta costante di condizione ai calciatori in caso di play-off, ed uno mentale, che metta nuovamente il Catania in condizione di blindare il “Massimino” e rilanciarsi in trasferta.
Disputare i play-off quest’anno dovrà avere come fine unico quello di vincerli, provando a raggiungere in fretta la Serie B. Sennò si rischierebbe certamente di entrare nel tunnel della delusione e della frustrazione, sperando che questo non si riveli essere un vicolo cieco.
(Fonte foto: calciocatania.it)

Carlo Maria Castiglione

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