LO MONACO: “ABBIAMO ADEMPIUTO ALLE SCADENZE DEL 24”. RIGOLI: “GRANDE EMOZIONE ESSERE L’ALLENATORE DELLA SQUADRA DELLA MIA CITTÀ”

Giornata di presentazione in quel di Torre del Grifo. Il Catania, infatti, ha presentato alla stampa il nuovo allenatore rossazzurro, Pino Rigoli, accompagnato dall’ad Pietro Lo Monaco e dal direttore sportivo Christian Argurio. Queste le parole dei protagonisti, che hanno risposto così alle domande dei cronisti presenti.

 

L’amministratore delegato, Pietro Lo Monaco, ha fatto il punto della situazione, soffermandosi sulle novità in casa rossazzurra, tra società e mercato: “Abbiamo scelto Rigoli continuando nella nostra tradizione, optando per un allenatore dal nome magari poco conosciuto ma che alla fine si rivela importante. Ha vinto tanto nelle categorie inferiori e vincere non è mai facile, a nessun livello. Ci piace dare questa possibilità a un tecnico che ha dimostrato di valere, che si è affacciato da poco sul mondo professionistico con l’Akragas e qualche esperienza di C2. Ad Agrigento ha fatto molto bene, ha rivitalizzato una squadra destinata a soccombere e l’ha portata al settimo posto. Si sposa perfettamente con il progetto tecnico che vogliamo portare avanti, il progetto di una squadra battagliera, che vuole essere competitiva, che saprà lottare e stringere i denti e saprà meritarsi di rappresentare la città di Catania. Rigoli è sempre stato la nostra prima scelta, avrei voluto annunciarlo diverse settimane fa, ma siamo stati impegnati giorno e notte per risolvere le incombenze più importanti per la nostra società. Non lo abbiamo preso perché prende poco, lui percepisce un ingaggio giusto per il mercato di Lega Pro. Mercato? Per la Lega Pro, abbiamo un organico importantissimo e abbastanza corposo. Venerdì prossimo, probabilmente, presenteremo due nuovi acquisti. Intanto abbiamo sottoscritto tre contratti biennali, con tre calciatori giovani. Il nostro è un progetto ecosostenibile, ma quando si punta sui giovani devi garantirgli almeno due anni di accordo. Il Catania ha preso Matteo Pisseri, un portiere che ha fatto benissimo la scorsa stagione. Aveva richieste da molti club di B, sarebbe stato assurdo fargli soltanto un contratto di un anno. Lo staff tecnico di Rigoli? Verrà completato nelle prossime settimane, molti sono volti conosciuti perché di provenienza ‘terronica’. Capuano vuole tornare? Oltre il suo, anche Barrientos, Llama e Bergessio mi hanno mandato un messaggio per tornare, ciò fa piacere perché fa capire che il Calcio Catania aveva costruito una realtà importante. I ritorni di Spinesi o Mascara in società? Loro sono la storia del Catania, come lo sono anche Baiocco, Sottil, Pantanelli o Capuano stesso. Loro hanno dato tanto e verranno ricordati per sempre. Gionatha avrei voluto inserirlo già prima nei quadri tecnici, lui è rimasto un ‘bomber’ e mi piacerebbe vederlo lavorare con i nostri attaccanti e trasferire tutte le sue qualità, calcistiche e sentimentali. Mi siederò con lui nei prossimi giorni, è in programma una situazione del genere. Il settore giovanile? Ci stiamo già lavorando, nei prossimi giorni raduneremo tutti i ragazzi e ci saranno novità per gli allenatori delle varie squadre. La nostra scuola calcio dalla prossima stagione sarà targata ‘Calcio Catania’ e verrà gestita direttamente dalla società”.

 

“Abbiamo adempiuto alle scadenze di giorno 24 – ha proseguito il ‘Direttore’ – adesso ci sono quelle del 30. E’ stata una corsa contro il tempo, con tante difficoltà, ma abbiamo chiuso il cerchio. La squadra si ritroverà tra il 13 e il 14 luglio, la presentazione avverrà il 16 e il ritiro partirà il giorno dopo nel centro italia fino al 3 agosto. Abbiamo stretto l’accordo con il nuovo sponsor della maglia per le prossime 4 stagioni. E’ un nostro partner, ha voluto accompagnarci nel nostro percorso. Settimana prossima presenteremo lo sponsor di maglia “Domusbet”, insieme, possibilmente, agli altri tre che potremo inserire nella casacca. Attualmente la nostra è una società con molte difficoltà, non si può ripartire senza un risanamento. Le pendenze sono tante, per adempiere alle scadenze di giorno 24 sono stati fatti salti mortali. Adesso ci sono quelle di giorno 30. Posso garantire che la proprietà ha soddisfatto i diktat della Lega per potersi iscrivere: sono stati pagati i calciatori, i lodi in atto, le prime due rate dell’Inps, la prima rata della Riscossione Sicilia. La macchina l’abbiamo accesa, siamo partiti col motore spinto. Per ora siamo sott’acqua, anche se già incominciamo a intravedere qualcosa. In B, nei primi 6 mesi, ho perso più tempo con gli avvocati per sistemare tutte le situazioni che con la squadra. Castro? Il Catania dovrà pagare un debito di 500 mila e passa euro al Racing de Avellaneda, ieri il club argentino ha esercitato il suo diritto alla Fifa. Non voglio nemmeno pensare a ciò che potrebbe portare, ci concentreremo su questo nei prossimi giorni. Il nostro obiettivo? Sicuramente avremo a che fare con realtà messe meglio di noi economicamente. Noi, però, vorremmo essere lì, in lotta, approfittando magari della nuova formula del torneo, sulla falsa riga delle finali Primavera, che lascia aperto tutto fino alla fine”.

 

Emozionatissimo, invece, Pino Rigoli: “Vorrei ringraziare Pietro Lo Monaco per avermi scelto. Per la costruzione della squadra puntiamo su uomini di grande valore. Voglio ringraziare il direttore e la società per avermi dato questa grande possibilità. Io sono figlio del vulcano, vivo a Nicolosi, ho vissuto passeggiando per la via Etnea. Oggi essere l’allenatore della squadra della città, pur essendo nato a Messina, è una grande emozione. Adesso bisogna mettersi a lavorare nel migliore dei modi, per regalare le soddisfazioni che la città e il popolo rossazzurro e per tornare nelle categorie che competono a questa società. Voglio ringraziare anche l’Akragas, li ringrazio per la possibilità che mi hanno dato lo scorso anno. Il mio staff? Stiamo lavorando, il nostro staff dovrà essere importante. Deve proiettarsi in ottica Lega Pro, ma anche in prosepettiva, deve essere da Serie A. Credo che il lavoro sia sacrificio, questo è sempre stato nel mio dna. Il mio modulo? Il 4-3-3 è soltanto un numero. Noi dovremo lavorare sulla nostra identità, l’importante sarà avere le idee chiare e un progetto tecnico-tattico ben definito. Come sono cambiato da Belpasso? Dovete stabilirlo voi, non mi piace autovalutarmi. L’esperienza e gli schiaffi presi in faccia, comunque, ti portano a riflettere e ragionare su ciò che hai fatto. Oggi poter lavorare con Pietro Lo Monaco è un sogno, per uno come me che ha lavorato nei Dilettanti è sempre stato un  punto di riferimento. Ho avuto una crescita dal punto di vista tecnico, mentale, anche per l’approccio mentale con chi si ha davanti. Questo è stato il mio lavoro in questi anni, ho sempre voluto il confronto con i ragazzi della mia squadra. Il primo contatto con il Catania? Il direttore mi ha chiamato alle 6/6.30 di mattina. L’importante sarà il risultato finale, il resto non conta. Nel calcio conta l’equilibrio in ciò che si fa, ma anche la qualità. Ci vorrà gente da Catania, ne abbiamo sempre discusso con il direttore. Arriverà gente che sia all’altezza di questo club, dal punto di vista tecnico ma anche mentale. Da quando sono arrivato qui, non dormo da notti. Ho rivissuto tutti i momenti storici del Catania, sono fiero di essere qua. Cosa dico ai tifosi? So la passione che mettono i tifosi rossazzurri, c’è gente che non compra il latte ai bambini pur di fare l’abbonamento. Chi verrà dovrà cucirsi il rossazzurro addosso e portare in campo la catanesità che c’è in ognuno di noi. Le parole del presidente dell’ Akragas? Io sono una persona chiara e trasparente. Ho chiamato la società alle 8.30 di mattina, comunicando ciò che dovevo comunicare. Ho provato a chiamare il presidente Alessi, con cui ho un gran rapporto, ma mi ha risposto il fratello dicendomi che mi avrebbe fatto richiamare, cosa che non è ancora avvenuta”. Sui giovani: “I giovani sono il futuro, bisogna puntare su di loro. I ragazzi validi devono essere portati avanti, attenzionati dalle nostre strutture tecniche. Per i talenti della Beretti mi confronterò con il direttore Argurio, dovrà esserci una grande intesa. Se avremo del materiale importante su cui lavorare, valuteremo la cosa e la porteremo avanti”. Una battuta, inoltre, anche su Andrea Di Grazia, protagonista assoluto nella cavalcata dell’Akragas.: “Il mercato non lo faccio io, bensì chi ne ha le competenze. Andrea è un ragazzo che dal punto di vista tecnico e mentale può benissimo fare qualcosa d’importante nel prossimo futuro. Ha bisogno di giocare, l’anno scorso ha fatto una scelta importante optando per l’Akragas. Dovremo fare, però, l’interesse del ragazzo, non bruciandolo alla prima partita sbagliata. Lui è un patrimonio della società, valuteremo con la dirigenza il da farsi per il bene del ragazzo. Capuano e Zibert? Ciro è stato un grande calciatore, con me si è comportato da assoluto professionista dando tanto in campo e nello spogliatoio. E’ stato un punto di riferimento per me lo scorso anno, ha fatto un grande campionato. Su Zibert, invece, ne sa di più il direttore”.

Daniele D’Alessandro

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