LE TRASFERTE NON ESISTONO PIÙ

Ancora una volta, a prescindere e senza apparenti demeriti, la trasferta di Caserta sarà vietata ai tifosi provenienti dalla Sicilia. Chissà cosa immaginino le autorità preposte al giudizio, magari pensano che da Catania i tifosi partano armati di pistole, coltelli e passamontagna, o che vadano in trasferta con la coppola sugli asini.
È un rischio calcolato quello di permettere al Catania di giocare in una categoria del campionato italiano di calcio, sia chiaro. La colpa è tutta di Garibaldi, che decise di annettere la Sicilia all’Italia, ma anche di chi non ha pensato a dei passaporti diversi: da Napoli in giù di un colore diverso, così da poter evitare di non riconoscere un “terrone“. Per non parlare di chi pensa che bastino i cartellini gialli per ammonire i calciatori del Sud: “Chiunque commetta un fallo da sanzionare va interrogato, se la risposta manifesta un accento marcato il giocatore va espulso e squalificato per tre giorni”.
Insomma, si dovrebbe essere grati che i tifosi possano pagare il biglietto e vedere le partite in casa, piuttosto che lamentarsi dei divieti in trasferta. Diventeremo mai civili per loro?
Carlo Maria Castiglione

Se ti è piaciuto, leggi anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *