L’ARTE DI BUTTARSI LA ZAPPA SUI PIEDI, MA SI MIGLIORERÀ

Sarà perché questa squadra sembra storicamente nata per far soffrire i propri sostenitori (tanto per rendere poi le tanto agognate gioie ancor più belle), sarà per l’abitudine delle ultime stagioni di dover scontare una penalizzazione che porta a crearsene una buttando due punti che sembravano di ordinaria amministrazione, sarà perché ancora ci vorrà tempo per collaudare una rosa del tutto nuova, sarà quel che sarà, ma il pareggio di sabato scorso ottenuto dal Catania contro il Racing Fondi sarebbe comico, se non fosse tragico.

Oltre al fatto che una squadra indicata da tutti come tra le favorite di questo campionato debba vincere la prima gara in casa, la delusione viene alimentata dall’evidente superiorità mostrata dai padroni di casa nei confronti di una squadra apparsa, con tutto il rispetto, di gran lunga inferiore da un punto di vista tecnico. Ciò ha portato i rossazzurri, trascinati da un Lodi che promette di poter fare la differenza con lampi e giocate d’altra categoria, sfruttando quel sinistro magico che madre natura gli ha gentilmente donato, fungendo da quel direttore d’orchestra che tanto era mancato nella scorsa stagione. Già nel primo tempo, concluso solo per 1-0 dagli etnei, le occasioni erano state molteplici, ma sprecate in maniera quasi grottesca.

Più e più volte i ragazzi di mister Lucarelli sono riusciti a crearsi lo spazio per arrivare a tu per tu con il portiere avversario e, tranne in occasione della rete di Curiale, hanno peccato di lucidità e freddezza in maniera talmente esorbitante da sembrare (si spera) irripetibile. Ciò nonostante, grazie alla seconda rete in maglia rossazzurra del neo numero 11, il Catania era meritatamente passato in vantaggio, capitalizzando, anche se poco, il proprio predominio totale nella prima frazione di gioco. Purtroppo, però, quando tutto va bene e si crede che la vittoria sia una formalità, i cali di tensione giocano un brutto scherzo, soprattutto quando la difesa è composta da tre giocatori alla prima esperienza insieme e, ovviamente, sono ancora in cerca di quegli automatismi necessari per coprire eventuali distrazioni dei propri compagni più avanzati.

Così arriva il pareggio dei laziali, alla prima vera sortita nella metà campo etnea, che vanifica tutto il lavoro fatto fino a quel momento. Di lì in poi i rossazzurri tornano a riversarsi in attacco e, salvo un paio di contropiedi chiusi dal solito Pisseri, meriterebbero anche il vantaggio, ma, purtroppo, il calcio è crudele e prevede che per vincere sia necessario segnare un gol in più degli avversari. Neanche i tanti cambi (ben 5 come prevede la nuova regola applicata quest’anno) hanno portato alla risoluzione del rebus, mostrando come Ripa, giocatore che dovrebbe risolvere il problema “gol” del Catania, sia ancora in ritardo di condizione. Ciò porta, considerando anche il non utilizzo neanche in tale situazione di Anastasi, al quale è stato preferito il duo “leggero”, composto da Russotto e Curiale, a rendere difficile pensare di privarsi di Demiro Pozzebon (non convocato per la gara di sabato), il quale, pur con alcuni limiti, sembra essere un giocatore quasi unico per caratteristiche nella rosa di mister Lucarelli.

Dunque, per cercare di raggiungere alcune impressioni, seppur siano trascorsi solo 90 minuti dall’inizio del campionato, e sebbene sia ancora tutto recuperabilissimo già dalla prossima gara di coppa Italia contro l’Akragas, il problema del Catania sembrerebbe essere ancora una volta di trovare chi butta dentro quella stramaledettissima palla.

(Fonte foto: calciocatania.it)

Claudio Maggio

 

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