LA PROMOZIONE PASSA ANCHE DAL “MASSIMINO”, SIA CHIARO!

Con tutti gli scossoni che hanno coinvolto il Catania in quest’estate surreale, è passato in secondo piano l’eccezionale avvio di mister Andrea Sottil alla guida degli etnei. Infatti, dopo quattro uscite ufficiali, i rossazzurri non hanno ancora conosciuto risultato diverso dalla vittoria. La chiave di questi successi e in generale dell’aria positiva che si respira intorno all’ambiente rossazzurro, è sicuramente la grande coesione e l’unione di intenti raggiunta fra l’allenatore e i giocatori.

Nonostante sia (di nuovo) qui soltanto da qualche mese e senza aver potuto testare la squadra sino in fondo in molte partite ufficiali, Sottil sembra avere già la rosa in pugno con un’idea molto chiara su quella che dovrà essere l’identità del Catania. La stessa che dovrà venire fuori anche e soprattutto nelle partite in casa, nel nostro “Massimino” che quest’anno dev’essere la vera arma in più. Nella scorsa stagione infatti, paradossalmente, le mura amiche sono state il più grande limite degli etnei, con ben 17 punti concessi in casa agli avversari, di cui molti persi in gare e scontri diretti fondamentali: stiamo parlando, in particolare, delle sconfitte per 2-1 contro Trapani, Casertana e Sicula Leonzio, e dei pesantissimi (in senso negativo) pareggi contro Matera e Bisceglie (1-1) e Juve Stabia (0-0), per non ricordare anche l’1-1 nell’esordio stagionale contro il Fondi e il pari raggiunto in rimonta contro il Cosenza (2-2).

Tutte queste gare sono state decisive a scapito della promozione diretta in Serie B. Una situazione assurda se si pensa anche che storicamente gli etnei hanno sempre sfruttato la spinta incessante e calorosa del loro pubblico, soprattutto nei momenti di maggior difficoltà. Probabilmente hanno contribuito negativamente evidenti limiti caratteriali su cui, invece, adesso sta lavorando mister Sottil, che già nella conferenza stampa di presentazione di due mesi fa aveva parlato dell’”effetto-Massimino”: “Per questi giocatori scendere in campo con la maglia del Catania al “Massimino” dev’essere un onore ed un onere. Non tutti infatti riescono a reggere questa pressione, ma noi dobbiamo avere personalità, carisma e fame di risultati per lottare ogni domenica al cospetto di uno stadio sempre pieno come il nostro, che rappresenta un valore aggiunto e che diventerà il nostro fortino.

Insomma, il messaggio da inculcare alla squadra è chiaro e tondo: “nel tempio rossazzurro non si passa”. Una caratteristica che con il tecnico torinese non sembra proprio essere lasciata al caso se si nota anche che proprio nella passata stagione, a differenza del discontinuità del team allenato da Lucarelli, il Livorno di Sottil ha fatto registrare il miglior rendimento casalingo del girone A. Ma anche nella precedente annata vissuta sulla panchina del Siracusa, il nuovo tecnico rossazzurro ha ottenuto risultati ampiamente soddisfacenti in Sicilia, trasformando il “Nicola De Simone” in una vera e propria roccaforte inespugnabile, riuscendo a far spiccare non di rado una mentalità di squadra vincente e propositiva.

Aspetti, questi, che fanno sicuramente ben sperare in vista del ritorno al “Massimino” già dalla partita di sabato contro la Vibonese. È innegabile, infatti, che la promozione passi anche dai risultati positivi trovati fra le proprie mura amiche. Bisogna tornare alla logica delle cose, quella che l’anno scorso è stata incredibilmente rovesciata. Tra l’altro, lo stesso errore non si può commettere due volte. E questo il Catania lo sa bene.

Marcello Mazzari

 

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