LA MAGLIA PRIMA DI TUTTO: LA NORD È TORNATA A RUGGIRE

Un urlo strozzato da troppo tempo. Sotterrato tra le viscere di anni trascorsi tra delusioni e sofferenze. A partire dall’inchiesta “I treni del gol”, fino a giungere ai recenti risultati della squadra. Ferite troppi grandi per una tifoseria abituata a ben altri palcoscenici e meritevole di ben altri palcoscenici. Ma adesso il vento sembra essere cambiato. Da qualche settimana a questa parte, tra gli spalti della Curva Nord si respira un’aria diversa. Basti misurare percepiti nelle ultime uscite al “Massimino”. Uno spettacolo che sembrava finito nel dimenticatoio e che invece è tornato prepotentemente alla ribalta. Solo per la maglia, sia chiaro. Le frizioni con la dirigenza sono un capitolo ancora aperto, almeno per la maggioranza degli appartenenti ai gruppi organizzati. Ma il dato di fatto è che il Catania può tornare a fare affidamento sul suo tradizionale dodicesimo uomo in campo, da sempre in grado di dare la differenza quando conta e dove conta. Soprattutto in un contesto come la Serie C, dove risulta alquanto complicato trovare tifoserie del calibro di quella etnea. Un connubio ritrovato quello tra ultras e squadra. Lo testimoniano le esultanze dei giocatori e le loro corse sotto la curva per condividere le gioie degli ultimi risultati. D’altra parte questo gruppo, almeno fino adesso, sembra rispondere agli storici requisiti richiesti dalla piazza rossazzurra: sudore, spirito di sacrificio e attaccamento alla maglia. Basta questo per far tornare a “ruggire” il cuore del tifo catanese, abituato a non mollare mai; sempre capace di rialzarsi dopo ogni caduta. Adesso, chiaramente, è tempo di conferme. A partire dalla trasferta di Siracusa, alla quale purtroppo i sostenitori rossazzurri non potranno presenziare. Ma, in fondo, ormai ci si è abituati anche a questo.

Antonio Longo

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