LA MAGIA DEL “MASSIMINO”

Il piccolo Davide osserva il cielo dalla finestra della sua cameretta. E’ giù di morale, malinconico, teso come una corda di violino. Non riesce ancora a dimenticare lo stacco di testa di Marotta, quel dannato minuto numero 70 che  mercoledì scorso ha affondato il suo “Elefantino” in quel di Siena.

Papà Giovanni, scrutandolo da lontano, gli si avvicina.  “Cosa c’è? Va tutto bene?”, domanda apprensivo al bimbo. “Niente, sono triste perchè ho paura che il Catania possa non farcela stasera” la risposta, amara e decisa.

“Credimi, amore mio, non è finita proprio per niente”, controbatte il padre. “E perchè, perchè mai dovrei crederci?” insiste sconsolato il bambino . “Sai che da tanto, tantissimo, tempo esiste una magia chiamata “Massimino?”“Non posso crederci, dici sul serio?“, chiede illuminandosi d’immenso il piccoletto. “Certo – risponde Giovanni – siediti e ascoltami attentamente. In ogni momento decisivo, quando ci si trova a giocarsi il tutto per tutto, accade sempre l’impossibile. Una sorta di miracolo misterioso, insomma. Il 28 maggio 2006, poco prima che tu venissi al mondo, 30 mila cuori folli d’amore spinsero piano piano in porta il pallone che ci portò in Paradiso, a danzare tra le stelle. L’anno dopo, la storia si ripetè nuovamente. In quel caso ci giocavamo la salvezza, dopo una stagione tormentata e disgraziata. Tutti erano pronti ad umiliarci, deriderci, rispedirci lì da dove eravamo venuti” – “Ma tu mi avevi detto che quella partita venne disputata a Bologna” lo interrompe dubbioso il figlio – “Sì, ma fu come essere a casa nostra. I km di distanza si annullarono, il “Dall’Ara” si trasformò per incanto nel Cibali, così come accadde nel 1983 all’Olimpico di Roma quando il “Presidentissimo”, l’ex allenatore del Leicester Claudio Ranieri e i suoi prodi compagni ci condussero in Serie A. Ah, ricordi di quanto ti raccontai di Michele Fini e Jorge Martinez? Bene, devi sapere che questi furono due tra i gladiatori più importanti che spinti dalla forza della bolgia rossazzurra riuscirono ad affondare gli avversari e regalarci momenti indimenticabili. Figlio mio, capisci adesso ciò che ho voluto dirti? Qui, nel nostro tempio, non esiste sconfitta, non esiste la paura. Qui i sogni possono diventare realtà, qui la vittoria si trasforma in trionfo. Sorridi e sii fiducioso: stasera scoprirai con i tuoi occhi cosa è capace di fare l'”Angelo Massimino”.

Rinfrancato nel cuore e nell’animo, Davide si stringe emozionato attorno al suo adorato “babbo”: “Grazie papà, adesso ho capito tutto”. – “Inizia a prepararti: maglia, sciarpa e voce. Non serve altro: tra poco si parte”. “Ce la faremo?”. – “Sì, ce la faremo: andiamo a vincere!”.

Daniele D’Alessandro

 

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