IL CATANIA SCONFIGGE LA PAURA E IL MESSINA

Uno dei derby più tristi della storia. Lo si può definire così il Catania-Messina andato in scena al “Massimino” nel turno pre-pasquale. Vuoi per la contestazione ad oltranza dei gruppi organizzati, assenti e silenti, che lasciano solo uno striscione chiaro e conciso: “Questa Curva non si svende”; vuoi anche per l’atmosfera atipica dovuta alla situazione completamente diversa in classifica delle due squadre. Il teatro, infatti, è un “Massimino” all’insegna della desolazione pura. 

Andando alla partita, invece, c’è da dire che non è poi così esaltante. Nel primo tempo, infatti, sono solamente due le occasioni più importanti: al 19’ con un tiro di Musacci dal limite che sibila la traversa; poi al 37’ arriva il rigore trasformato da Calil (una novità in questi ultimi tempi, per il sollievo di Ferrigno & Co.), valevole per l’1-0 degli etnei. Il Messina tiene il pallino del gioco, ma non si avvicina mai pericolosamente a Liverani, che resta a guardare la partita giocata dai compagni. L’unica macchia del primo tempo è l’ammonizione rimediata da Calil, lo stesso che, da diffidato, sarà costretto a saltare il prossimo impegno in quel di Foggia.

Nella seconda frazione di gioco, così, ci si aspetta la reazione dei peloritani che ben presto arriva. Al 47’, infatti, è Diogo Tavares ad avvicinarsi al gol quando con un destro preciso e potente impegna Liverani a spedire il pallone in calcio d’angolo. Al 60’, invece, si fa avanti di nuovo il Catania con Castiglia che, però, finalizza male un’azione insistita di Falcone sull’out di sinistra. Gol sbagliato, gol subito: al 63’ Gustavo realizza il gol del pareggio di testa, completamente libero di colpire nell’area piccola. Peraltro, gravissima amnesia di Nunzella e compagni che permettono a Ionut di crossare facilmente dalla destra. Moriero, così, decide di pescare dalla panchina Lupoli e Calderini per tornare ad offendere l’avversario, ma l’uomo del sorpasso si chiama Andrea Russotto. Il fantasista ex Catanzaro, infatti, al 79’ s’invola verso la porta difesa da Berardi ed infila alle sue spalle il pallone del 2-1. I pochi presenti al “Massimino” scoppiano di gioia mista alla rabbia per una situazione così difficile come quella che attanaglia il Catania, ma i giallorossi non si danno per vinti. Gli uomini di mister Di Napoli provano ad insidiare i padroni di casa senza però essere efficaci. Oltre tutto Ionut si fa espellere e condanna i suoi a giocare in inferiorità numerica negli ultimi minuti del match. Alla fine il verdetto è chiaro: Catania-Messina 2-1.

Si tratta di una vittoria importantissima per i rossazzuri che, tornando alla vittoria, escono finalmente da quella maledetta zona play out, seppur a pari punti con un Monopoli che, però, per scontri diretti si trova in svantaggio rispetto ai siciliani. Oltre tutto, i tre punti fanno bene anche ad una piazza che, negli ultimi tempi, ha dovuto digerire bocconi davvero pesanti. Il sipario del “Massimino”, finalmente, si chiude con un po’ di ottimismo ed il Catania può respirare un po’ di ossigeno. L’ultimo successo risaliva al 31 gennaio ai danni del Matera, poi è iniziato un lungo calvario. Adesso però i rossazzurri potranno affrontare un avversario tosto come il Foggia con un atteggiamento diverso, ma soprattutto senza quella paura che li ha bloccati per troppo tempo. Solamente così si arriverà alla salvezza.

Federico Fasone

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