Il Catania chiude un mercato pirotecnico

Alle ore 23 del 2 febbraio, il Catania ha chiuso il mercato di riparazione così come lo aveva iniziato, con il botto. Acquistato Del Prete e ceduto a cuor leggero Nicolas Spolli, quel Nicolas che per 6 anni ha indossato la maglia rossoazzurra, fino a diventarne capitano. L’intero mese di gennaio, è stato una fiumana di emozioni e colpi di scena. Sono stati ben nove gli acquisti effettuati dal duo Delli Carri- Cosentino, che hanno di fatto rivoluzionato del tutto la squadra etnea.

Ecco i nomi eccellenti:  Il portiere Gillet (Bari), i difensori centrali, Schiavi (Frosinone) e Ceccarelli (Spezia), i terzini Del Prete (Perugia), Belmonte (Bari), Mazzotta (Cesena). In linea mediana sono arrivati  Sciaudone (Bari) e Coppola (Cesena) ed in attacco il grande colpo è stato senza dubbio, l’acquisto di Maniero (Pescara).

Per quanto riguarda le partenze eccellenti, vi è stata una vera e propria diaspora di argentini che in blocco hanno lasciato il Catania. Si tratta di;  Spolli ( Roma), Peruzzi ( Boca Juniors), Monzon ( Boca Juniors), e  Leto. L’uruguaiano Rolin ceduto al Boca Juniors. La rosa è poi stata sfoltita con le risoluzioni contrattuali di Aveni,  Calello e Marcelinho. Frison ceduto alla Sampdoria.

Tra botti di fine mercato e colpi di scena eccellenti, il Catania è stata la protagonista incontrastata del mercato di riparazione, anche se il termine “riparazione” suona come un eufemismo, dato che per 8/11 la squadra è praticamente nuova.

Alla società va dato atto di aver svolto un mercato intenso con acquisti di ottima fattura, che fino ad ora stanno dimostrando sul campo il loro valore. Il messaggio è chiaro, il Catania sta cercando di risalire la china, per ottenere almeno un piazzamento utile per raggiungere i play off. Per onestà di cronaca dietro questa intensa campagna acquisti, si cela in maniera nemmeno velata, l’ammissione di colpa della società, che ha praticamente sbagliato tutte le mosse di inizio stagione, puntando su giocatori argentini e stranieri che poco erano adatti alla cadetteria. Un altro “dietrofront” è stato l’ingaggio del nuovo direttore sportivo Delli Carri, che inizialmente non era previsto nell’organigramma societario, ma averne provveduto con l’inserimento in società è stato un ripensamento assolutamente azzeccato.

Adesso bisogna lasciar la parola al campo, sperando che botti e petardi non si esauriscano con il mercato di riparazione, ma che possano accompagnare l’intera stagione del Catania.

 

Adriano Nicosia

 

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