QUESTO GRUPPO RIUSCIRÀ NELL’IMPRESA?

La gara di Caserta, ultima della stagione regolare, ha portato in dote la qualificazione a quello che era considerato l’obiettivo minimo ad inizio campionato, cioè la qualificazione ai play-off. Ciononostante, anche in una gara in cui il Catania centra la possibilità di giocarsi la promozione, l’umore della piazza resta caratterizzato da scetticismo e sfiducia nei confronti di questo gruppo.

Le ragioni di tale atteggiamento sono però comprensibili. Il Catania, infatti, si è qualificato alla post-season, che inizia peraltro sul difficile campo di Castellamare con un unico risultato utile, ma ancora una volta non ha per nulla convinto per atteggiamento e gestione della gara.

A tal proposito, finisce sul banco degli imputati mister Pulvirenti, il quale aveva dichiarato correttamente di andare a Caserta per provare a vincere, anche per scavalcare la Casertana, non rischiando di essere raggiunto da Fondi e Andria – ricordiamo che un arrivo con le tre squadre a pari punti avrebbe penalizzato i rossazzurri a causa della classifica avulsa – e migliorando l’accoppiamento per il primo turno della fase ad eliminazione diretta (con la vittoria, la gara da disputare sarebbe stata contro il Siracusa appena sconfitto al “Massimino”).

Tutti gli ottimi auspici della vigilia, purtroppo, sono rimaste parole al vento, con un Catania a dir poco guardingo, che aspettava solo la fine della gara sul punteggio di 0-0. L’atteggiamento già attento del primo tempo, corretto vista l’importanza dell’incontro e la paura di prendere un gol che avrebbe reso l’impresa titanica, nel secondo tempo ha lasciato spazio ad un vero e proprio “catenaccio”, privo anche di qualsiasi velleitario contropiede. Cambio radicale che è stato evidente quando, con ancora 30 minuti da giocare, Pulvirenti ha deciso di sostituire Pozzebon, fino ad allora non troppo utile alla causa vista anche la mancanza di palloni giocabili, con Baldanzeddu, per passare ad un 5-4-1 tutta difesa. Di lì in poi si è giocato ad una porta sola, con il Catania salvato dal solito Pisseri (sugli scudi come sempre) e dalla scarsa vena realizzativa della Casertana, squadra in profonda crisi di risultati e gioco nelle ultime settimane.

A rendere la scelta del mister ancor più pericolosa, come se già rinunciare in blocco a qualsiasi possibilità di segnare non sia già un rischio sufficiente, il Catania si è messo nelle mani dell’Andria, la quale giocava a Lecce contro una seconda in classifica già sicura del proprio posto nella griglia play-off. È andata bene alla fine, il Lecce ha fatto il suo dovere fermando la Fidelis sul risultato di 1-1, consentendo ai rossazzurri di qualificarsi per la miglior differenza reti rispetto ai rivali, ma quanti rischi.

Cosa sarebbe accaduto se all’ultimo ci fosse stato un gol di Casertana, Andria o Catanzaro (perché anche il Fondi era in procinto di pareggiare in casa e beffarci al fotofinish)? Il mister ha rischiato davvero tanto con quei cambi, forse anche inutili vista la poca sofferenza fino a quel momento, che lo avrebbero fatto additare come grande colpevole in caso di disfatta. Salvato in corner (da Pisseri e da chi se no), ma c’è ancora molta strada da fare ed il tempo scarseggia.

Ora si iniziano i play-off, sperando che il principio non coincida con la fine, che possono avere due scopi: il primo, che sarebbe uno dei principali miracoli calcistici mai visti alle pendici del vulcano, è la promozione in Serie B, della quale però non si vede nessuna premessa; il secondo è quello di riabilitare questi giocatori agli occhi della tifoseria, che in questo momento vorrebbe un cambio di quasi tutta la rosa, con pochi nomi salvati dopo una stagione da dimenticare.

Il tempo corre veloce e la sabbia nella clessidra sta terminando, sta ora ai giocatori metterne di nuova andando a vincere sul campo della Juve Stabia, per cancellare anche il 4-0 subito in campionato. Avranno ragione i molti scettici o questo gruppo riuscirà nell’impresa?

(Fonte foto: calciocatania.it)

Claudio Maggio

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