COPPA ITALIA LEGA PRO: PROSEGUE LA CORSA DEL CATANIA

Il Catania, in virtù del pareggio rimediato al “De Simone” di Siracusa e alla contestuale vittoria dell’Akragas contro gli stessi siracusani, era obbligato a vincere per accedere al secondo turno della Coppa Italia di Lega Pro che, quest’anno per la prima volta, permetterà al vincitore di partecipare alle fasi finali dei play off del campionato.

Lampante l’emozione di Pino Rigoli all’entrata in campo delle due squadre. Il nuovo allenatore rossazzurro alla prima in casa trova subito la società che l’anno scorso ha puntato su di lui, con la quale ha raggiunto un’insperata salvezza.

Scelte a sorpresa per l’allenatore del Catania, che decide di posizionare Calil sulla trequarti e di escludere dall’inizio Andrea Di Grazia e Giammario Piscitella, precedentemente dati per possibili titolari per via degli ottimi match disputati sin oggi da entrambi.

Dopo un inizio un po’ in sordina dell’Akragas, che lascia il controllo del gioco alla squadra di casa, sono proprio gli agrigentini a rendersi pericolosi. Dopo una splendida ripartenza iniziata dalla difesa con un recupero del pallone di Cazè, è Gomez, ben imbeccato da Carrotta, a impegnare Pisseri in una buona parata. Al dodicesimo minuto Longo con uno splendido tiro dai trenta metri sfiora il gol, pochi centimetri infatti separano il suo tiro dalla rete.

In ottima forma appare il reparto offensivo rossazzurro. Calil, forte del suo ritorno in campo sulla trequarti, ruolo d’appartenenza del calciatore brasiliano, prova ad illuminare il gioco: sono Russotto prima e Fornito dopo, con un bel tiro a giro che lambisce il palo, a sfiorare la rete del vantaggio.

Al diciottesimo occasione ghiottissima per l’Akragas: Guido Gomez, dopo un rimpallo fortunoso si ritrova davanti al portiere, ma la sua semirovesciata esce di qualche metro.

Il primo spunto realmente degno di nota del Catania arriva al ventiquattresimo quando Paolucci, dopo un’ottima sponda, serve Gladestony, che con un tiro a giro dai venti metri sfiora l’incrocio dei pali.

Il Catania sembra svegliarsi ed al venticinquesimo Russotto dalla fascia serve Paolucci che, a tu per tu col portiere, tira addosso allo stesso: errore strano per il centravanti etneo autore sino ad oggi di sei reti nelle partite che hanno accompagnato la preparazione degli etnei.

Al ventottesimo Salandria calcia una punizione dai trenta metri mal respinta da Pisseri, che poi sul tap in di Carrotta si riscatta con un intervento super che salva il risultato.

La partita, dopo un inizio arrembante, vive nei quindici minuti finali del primo tempo una fase di stallo interrotta dalla conclusione “a botta sicura” di Paolucci al secondo minuto di recupero, salvata sulla linea da Carillo, che permette alla prima frazione del match di concludersi sullo 0-0. Pareggio tutto sommato corretto anche se l’Akragas sembra avere le idee più chiare nonostante la squadra sia cambiata nella sua totalità rispetto all’anno scorso. Il Catania si copre e prova a ripartire, ma l’esperimento Calil sulla trequarti e la poca quantità sulla linea del centrocampo non sembrano funzionare.

Il secondo tempo ricomincia con gli stessi 22. Il Catania si difende e prova a ripartire in contropiede, ma ciò comporta ad esporsi ai continui contropiedi dell’Akragas, che con i suoi esterni d’attacco si rende pericolosa. Al quinto minuto è di nuovo Pisseri a salvare il risultato parando un ottimo tiro di Salvemini, dopo un contropiede magistrale partito dai piedi di Salandria.

“Gol mangiato, gol subito”. Sul contropiede arriva la svolta del match. Lancio lungo della difesa, assist di tacco al volo di Russotto e tiro splendido di Calil, che si insacca in rete. Catania in vantaggio. L’uomo sino ad adesso apparentemente più indietro di condizione realizza un gol di cui si sentirà parlare.

Al sessantasettesimo il primo cambio della partita. Calil, croce e delizia oggi, viene sostituito da Andrea Di Grazia, tornato a Catania dalla positiva esperienza agrigentina.

Al settantesimo occasione da gol più grande per l’Akragas: da un calcio d’angolo la palla arriva sui piedi di Luigi Carillo che con il sinistro sfiora il palo.

Al settantottesimo viene fischiato un calcio di rigore per il Catania, rosso per il capitano agrigentino Cazè per proteste. Dal dischetto va Michele Paolucci, che con un perfetto destro spiazza Pasquale Pane.

Catania-Akragas 2-0, la partita sembra congelarsi. Il Catania prova a ripartire mantenendo tutto sommato dei ritmi blandi dettati dal risultato, la squadra agrigentina sembra aver accusato il colpo.

A sei dalla fine Rigoli effettua le sue due ultime sostituzioni, escono Andrea Russotto e Giuseppe Fornito ed entrano Giammario Piscitella e Rosario Bucolo, entrambi alla prima partita con la casacca etnea.

La musica non cambia, gli ultimi minuti non regalano grandi emozioni. Pino Rigoli dovrà ripartire dai primi minuti del secondo tempo: la squadra c’è, basterà lavorare sul collettivo per renderla veramente “una macchina da guerra”. La parola d’ordine, come gridava a squarciagola la Curva Nord è quella di lottare e vincere. I mezzi ci sono, se la testa ci sarà, i tifosi etnei avranno modo di divertirsi.

Nota di merito anche per un Akragas che ha ben figurato oggi al “Massimino” mettendo spesso alla prova il numero uno etneo Pisseri. Sembra proprio che il Catania abbia trovato un portiere affidabile.

Gabriele Indelicato

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