C’È UN PO’ DI CATANIA NELLA FAVOLA LEICESTER

Il Leicester finalmente si laurea campione d’Inghilterra. La Cenerentola del calcio d’oltremanica, così è stata definita, ha stupito tutti raggiungendo il primo piazzamento in classifica nella Premier League. In molti hanno gridato al miracolo sportivo paragonando la squadra inglese di Leicester ad una piccola o media squadra di Serie A, come se il Chievo o il Sassuolo vincessero il campionato italiano. I più nostalgici, invece, hanno paragonato il successo delle Foxes al Verona di Bagnoli, alla Sampdoria di Vialli e Mancini e per rimanere in ambito internazionale al Nottingham Forest, vincitore della Coppa dei Campioni nel lontano 1978/79, o al più recente trionfo della Grecia agli Europei del 2004.

La splendida cavalcata del Leicester, allenato dal tecnico Claudio Ranieri, senza essere retorici, ci ha insegnato che non sempre il destino per le squadre più piccole e meno blasonate è sempre segnato. Le Volpi, infatti, da candidate alla retrocessione hanno spiazzato tutti infliggendo un duro colpo alle sei potenze del calcio inglese (Liverpool, Arsenal, Manchester City, Chelsea, Manchester United e Tottenham Hotspur) .

Il successo della piccola città di Leicester è dovuto non solo alla peculiarità di un campionato inglese, torneo dai ritmi più intensi e da geometrie più veloci, ma anche e soprattutto alle sapienti mani del suo coach: Claudio Ranieri.

L’allenatore romano considerato da molti un “lord inglese” per il suo carattere sobrio e per il suo aplomb, appunto britannico, nonostante durante la sua carriera abbia allenato squadre importanti come Juventus, Roma, Valencia, Monaco e Chelsea è sempre stato additato come un allenatore bravo, ma non vincente.

La parentesi di Leicester lo ha consacrato nell’Olimpo degli allenatori vincenti e siamo certi che le sue esperienze come calciatore abbiano certamente contribuito nella formazione e nella maturazione da tecnico. Delle quattro casacche indossate durante la carriera da calciatore, infatti, la maglia del Catanzaro è stata l’esperienza certamente più importante, ma la parentesi di Catania, dove Ranieri indossò la casacca rossazzurra dal 1982 al 1984 sotto la guida di Gianni di Marzio, è stata sicuramente importante. Alle pendici dell’Etna Ranieri ha totalizzato 92 presenze contribuendo alla promozione dalla B alla A nella stagione 82/83 e giocando poi da libero nella stagione successiva.

Questo trionfo ha più di ogni altra cosa palesato che per vincere non è necessario disporre sempre e solo delle capacità economiche, ma ci vogliono programmazione, unione d’intenti e alle spalle una società ed una dirigenza capace di far lavorare al meglio il suo allenatore ed i suoi calciatori. Fattori che ormai nella città etnea si sono smarriti da molto tempo e che i tifosi rossazzurri si augurano di ritrovare al più presto.

Adriano Nicosia

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