CATANIA, I LEADER SI FACCIANO SENTIRE

Nelle situazioni più difficili ogni squadra si rifugia in una figura all’interno dello spogliatoio che può servire per ritrovare il morale. Questa figura è il cosiddetto leader, un capo carismatico che sa unire allo stesso tempo i compagni tra di loro e con la tifoseria. Un leader è colui che mette la propria faccia in ogni situazione e, senza paura, si carica sulle spalle una piazza intera.

A Catania, gente così ne è passata: nel corso degli anni d’oro della Serie A c’erano i vari Mascara, Baiocco e Spinesi, oppure gli argentini Izco e Spolli. Insomma, gente esperta dentro il campo e amata dalla gente. Lo stesso Baiocco, così come un’altra personalità forte del Catania degli anni passati, Ciro Polito, nel corso degli ultimi mesi estivi stavano per approdare a Torre del Grifo, ma gli accordi sono sfumati e Pancaro si è ritrovato tra le mani una squadra giovane, nuova e priva di un vero leader.

Se si volesse cercarlo dentro l’attuale spogliatoio rossazzurro, effettivamente ci sarebbero varie possibilità di designare un uomo – o un ragazzo – capace di farsi carico dell’attuale momento buio del Catania: gente d’esperienza come Calil, o un veterano come Plasmati; o un giovane come Di Grazia che, catanese di nascita e di fede, da anni indossa la casacca del Catania, avendo raggiunto anche importanti traguardi con la Primavera; o un altro nativo catanese, Giuseppe Russo.

Insomma, i presupposti ci sarebbero pure, ma ancora nessuno ha dichiarato cosa stia succedendo all’interno dello spogliatoio rossazzurro e la sensazione è che nessuno lo voglia fare.
Un leader, però, può anche essere un dirigente, uno a cui importi realmente che la propria squadra dia il massimo in tutte le circostanze, soprattutto dopo due anni di continue delusioni.

L’unica nota positiva, per adesso, è che il mercato di gennaio sia alle porte e muovendo qualche passo si può rimediare e migliorare l’attuale situazione. Trovare una personalità forte, di polso e di carattere che riesca a motivare gli uomini che vanno in campo equivale a trovare un attaccante da doppia cifra, cioè una valida soluzione a quelle che sembrano essere il problema fondamentale fino ad ora: demotivazione e paura.

Giuseppe Mirabella

Se ti è piaciuto, leggi anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *