CATANIA DEMOLITO DALLA JUVE STABIA: AL ‘MENTI’ FINISCE 4-0 PER LE “VESPE”

Bocciato! Il Catania fallisce l’esame di maturità contro la Juve Stabia, i rossazzurri escono con le ossa rotta dal big-match del “Menti” con un sonoro 4-0 sul groppone. Etnei impalpabili, mai in partita, dominati in lungo e in largo dai padroni di casa per tutti i 90′ minuti. A pesare, inoltre, sono le orripilanti decisioni del direttore di gara Proietti, autore di un arbitraggio da mani nei capelli.

LA PARTITA – Nulla da fare, dunque, per Rigoli e i suoi, scesi in campo con il canonico 4-3-3, ma riportati subito sulla terra già al 6° minuto da una bordata dai 25 metri di Izzillo, lasciato incredibilmente libero dalla retroguardia etnea poco fuori l’area di rigore. 1-0, “Vespe” in delirio e strada già in salita per il Catania. La squadra dell’Elefante prova subito a reagire, ma un evanescente Mazzarani fallisce clamorosamente la palla dell’1-1, sprecando una colossale occasione servitagli su un piatto d’argento da Russotto. Dì lì in poi, i rossazzurri spariscono letteralmente dal campo. Gaetano Fontana demolisce tecnicamente e tatticamente l’allenatore siciliano, incapace di imbrigliare le pericolose trame offensive prodotte ripetutamente dalla squadra campana. Alla mezz’ora, conseguenza logica del monologo stabiese, ecco il 2-0; azione fotocopia rispetto a quella del gol del vantaggio, con Izzillo abile a sfruttare la prateria centrale gentilmente offerta dal centrocampo etneo e sparare un destro imparabile per l’incolpevole Pisseri. Gioco, partita, incontro. Al 40′, poi, ecco la vera e propria pietra tombale sulla sfida: Dràusio travolge ben al di fuori dell’area Ripa, ma il fischietto di Terni s’inventa di sana pianta un calcio di rigore a favore dei gialloblù. Sul dischetto si presenta lo stesso centravanti: destro angolato, Pisseri intuisce ma non può nulla. 3-0, Catania umiliato e squadre nello spogliatoio. Nella ripresa, il leitmotiv è sempre lo stesso. A nulla servono i cambi operati da Rigoli, con Di Grazia e Barisic in campo al posto rispettivamente di un inguardabile Calil – schierato a sorpresa dall’inizio – e Bucolo. La Juve Stabia continua a dominare, giocherellando contro un avversario ormai alla deriva. Al 52′, per ravvivare un po’ lo spettacolo, ecco Proietti di nuovo protagonista: secondo giallo inesistente sventolato a Dràusio e brasiliano negli spogliatoi. Oltre il danno, quindi, la beffa. Il Catania cessa di esistere definitivamente in 10 e al 60′ Lisi batte facilmente il portierone etneo da pochi passi, fissando il punteggio sul definitivo 4-0. Fino al 90′, poi, non accade più nulla, ad eccezione dell’espulsione al 72′ del neo-entrato Nava, intervenuto fallosamente da ultimo uomo su un devastante Kanoutè lanciato a rete.

CONSIDERAZIONI – Umiliazione, delusione cocente. Poco altro da aggiungere. Natale amaro per i colori rossazzurri, gara da dimenticare alla velocità della luce. Per puntare davvero in alto serve altro, specialmente lontano dalle care mura amiche del “Massimino”. C’è da lavorare, molto da migliorare. A Rigoli e i suoi il compito di risollevarsi, trovare personalità e consapevolezza anche in trasferta. Aspettando sempre i colpi del ‘direttore’ Lo Monaco, chiamato a gennaio a rinforzare un reparto avanzato asfittico e privo, al momento, di un bomber di categoria. Intanto, il 29 arriva al Cibali la Fidelis Andria: imperativo per il Catania chiudere bene un difficile 2016.

Daniele D’Alessandro

 

 

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