CATANIA, ALLARME IN ATTACCO

Mentre a tener banco sono ancora le vicende extracalcistiche in cui è invischiata la società etnea ed i botta e risposta tra il direttivo rossazzurro e l’ex amministratore delegato Pietro Lo Monaco, i  rossazzurri si apprestano ad affrontare la delicata sfida casalinga contro la Juve Stabia.

A tutti è chiaro che in questa drammaturgica rappresentazione a destare preoccupazione non sono soltanto le vicissitudini societarie, ma piuttosto l’assenza di reti e l’incapacità di andare a segno da parte degli attaccanti rossazzurri. Il reparto avanzato è, ormai, a secco da troppe partite e l’ultimo attaccante ad aver segnato più recentemente, tabellini alla mano, è Falcone – 31 gennaio 2016- Catania-Matera 2-1.

L’elenco dei giocatori in digiuno consta anche di Plasmati, ultima marcatura il 23 gennaio 2016, Cosenza 1-1 Catania. Inoltre vi è Calil, che non segna dal 31 gennaio 2016 durante Catania-Matera.

Andando a ritroso nel tempo figurano poi Andrea Russotto, che non segna dal 12 dicembre 2015, Melfi-Catania 3-3; Calderini, la cui ultima rete risale al 20 ottobre contro il Martina Franca, sfida vinta dai rossazzurri per 3-2.

Infine a completare il quadro di certo non idilliaco vi è, anche, Axel Gulin, che non va in rete dal 10 agosto 2014, la sfida era Feralpi Salò-Santarcangelo 1-0.

Il Catania arranca in quattordicesima posizione a quota 25 punti in piena zona play out, l’unica strada per uscire dai meandri della bassa classifica è bucare la rete, andare a segno sperando che sia solo il campo a dover decretare le sorti del futuro rossazzurro e non ciò che accade all’esterno del rettangolo di gioco come, ormai, capita da troppo tempo.

Adriano Nicosia

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