Catania, addio sogni di gloria

Il Catania perde malamente 2 a 0 al ‘’Dall’Ara’’ di Bologna e dice addio ai sogni play-off. Rossazzurri troppo brutti per essere veri ,simili a quelli che fino a un mese e mezzo fa avevano fatto ingoiare diversi bocconi amari ai tifosi.

Molte responsabilità di questa disfatta gravano sicuramente sulle spalle di Dario Marcolin, incapace di disporre in modo ordinato e di gestire tatticamente la sua squadra, apparsa in tantissime occasioni spezzata tra i reparti e soprattutto squilibrata. Un azzardo quello di lanciare dal primo minuto Castro,Rosina,Maniero e Calaiò, che purtroppo non ha affatto pagato, con il numero 10 etneo non abile a fare fase difensiva e fase offensiva e i due attaccanti lasciati troppe volte al loro destino.

Il Bologna ha dominato in lungo e in largo il match, sia nel primo che nel secondo tempo, trovando il vantaggio al 37’ grazie a Cacia, abile a chiudere un uno-due con Sansone e a battere l’incolpevole Gillet.

Nella ripresa poi, dopo l’espulsione di Calaiò, tradito dal nervosismo, i rossoblù guidati per l’occasione dall’ex Michele Fini – in virtù della squalifica di Diego Lopez – hanno chiuso il match grazie al sigillo al 73’ di Sansone, bravo a trovare il secondo palo con un bel tiro a giro all’interno dell’area di rigore.

Resta l’amaro in bocca per ciò che avrebbe potuto fare il Catania se fosse stato disposto meglio in campo dal proprio allenatore. Inspiegabile la scelta di lasciare fuori Sciaudone e Schiavi, presunzione eccessiva nell’andare a giocare in un campo difficile come quello di Bologna con ben 4 giocatori prettamente offensivi.

Una sconfitta che brucia tanto, fa molto male e che probabilmente condanna il Catania a rinunciare a ogni qualsiasi vanità di play-off. A questo punto, unico obiettivo cercare i pochi punti mancanti per raggiungere l’obiettivo salvezza e chiudere con dignità un campionato davvero deludente. Con la speranza poi di ripartire sul serio e di far tornare la squadra dell’Elefante nella categoria che le compete, ossia la Serie A.

 

 

 

Daniele D’Alessandro

 

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