Alla ricerca di un maledetto punto

Finora si è scherzato, anche fin troppo, ma adesso è il momento della verità. Due anni di disastri, di silenzi e di speranze andate miseramente in fumo, infatti, hanno mandato il Catania a giocarsi la salvezza in Serie B. I rossazzurri, così, si apprestano a giocare l’ultimo match allo stadio “Cabassi“, nella piccola casa del “miracolo” Carpi, tutto firmato Fabrizio Castori.

Uno scherzo del destino ha voluto che gli etnei si presentassero all’ultima giornata in casa di una squadra che, a inizio campionato, era data per vittima sacrificale, ma che invece ha dimostrato che nel calcio, a volte, non contano i nomi, bensì gli uomini. Uomini che, invece, il Catania ha dimostrato di non avere. Dalla prima metà di stagione, in cui gli argentini hanno ballato il tango sulle stridenti note del “mal di pancia“, fino ad adesso, poichè i calciatori arrivati dalla rivoluzione di gennaio non hanno saputo rialzare il Catania, nonostante le loro qualità tecniche oggettivamente molto valide.

E allora, caro vecchio Catania, risveglia in te l’ego che ti sei dimenticato di avere. Metti in campo fame, cattiveria agonistica e voglia di vincere per la tua gente, per i tuoi colori, per il tuo nome. Novanta minuti per costruire fatti concreti. Novanta minuti per dimostrare di essere ancora vivo. Novanti minuti per prendersi un punto, o forse tre, ma comunque per salvare la pelle, perchè la faccia, quella no, ormai non la salvi più.

Dario Marcolin, probabilmente alla sua ultima panchina, calerà il tridente d’assalto con Calaiò e Maniero di punta, supportati dal fantasista Rosina. Proprio quest’ultimo, infatti, dovrà illuminare i suoi dopo aver spento la lampadina per troppo tempo. A centrocampo, invece, figureranno Sciaudone e Coppola, accompagnati dal giovane e promettente Moses Odjer, che sostituirà lo squalificato Rinaudo, uno dei più grandi flop di questa stagione. In difesa, poi, compariranno i soliti quattro: Del Prete, Schiavi, Ceccarelli e Mazzotta. A difendere i pali degli etnei, infine, ci penserà il “gatto di Liegi” Jean-François Gillet, chiamato a dare sicurezza a tutta la squadra pur di ottenere un risultato positivo.

Adesso bando alle ciance e spazio al campo, incaricato di emettere il verdetto finale di questa stagione. Catania alla ricerca di un maledetto punto, poi sarà tempo di ripartire da zero (si spera), stavolta per davvero.

Federico Fasone

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