AKRAGAS, RIGOLI HA STUDIATO BENE IL CATANIA

Non sarà il derby più sentito dalla gente di Catania, ma pur sempre derby è. E come tale va onorato. Soprattutto se hai di fronte l’Akragas, una tra le compagini più in forma del momento. Con 34 punti all’attivo, la formazione agrigentina ha ormai ampiamente raggiunto l’obiettivo salvezza. Una cavalcata iniziata dopo l’arrivo del tecnico Pino Rigoli, subentrato a gennaio al posto di Nicola Legrottaglie. Un ruolino di marcia impressionante, caratterizzato da sette vittorie e una sola sconfitta maturata sul campo della Juve Stabia.

Un team che, pertanto, viaggia sulle ali dell’entusiasmo e per il quale la prospettiva di dover affrontare il Catania tra le mura amiche è fonte di un’inesauribile carica di adrenalina. Innanzitutto per il blasone dei rossazzurri, con i quali, fino ad appena due annate addietro, c’era una distanza di ben tre categorie. Se poi, al contrario della formazione allenata da Francesco Moriero, si ha il vantaggio di poter approcciarsi a tale impegno con il piglio di chi non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare, ci si può ben rendere conto come il match di domenica dalle parti di Agrigento abbia le sembianze di un appuntamento con la storia da non fallire.

Lo sa bene Pino Rigoli, nato proprio ai piedi dell’Etna, che nel corso della stagione ha avuto modo di studiare il Catania “a tutto tondo” e che quindi non si farà certamente trovare impreparato sia dal punto di vista tattico che mentale. Ma Akragas-Catania sarà anche la partita dei numerosi ex rossazzurri che oggi indossano la maglia a tinte bianche-azzurre. In primis Di Grazia, Capuano e Di Piazza, questi ultimi protagonisti in settimana di dichiarazioni non immuni da strascichi. Nello specifico, Ciro Capuano ha ribadito che, in caso di gol, non si esimerebbe dall’esultare. Hanno sollevato non poche polemiche le dichiarazioni di Di Piazza che , in un primo tempo, aveva espresso il desiderio di segnare un gol nel derby e di relegare il Catania nei bassifondi della classifica, salvo poi correggere successivamente il tiro con dichiarazioni più soft. U

n discorso a parte merita invece Di Grazia. Il giovane talento etneo, arrivato a gennaio con la formula del prestito, ha fin ora rappresentato l’indiscusso protagonista della cavalcata degli uomini di mister Rigoli. Un impressionante susseguirsi di gol e assist, con tanto di rimpianti provenienti dalla sponda rossazzurra, soprattutto dopo i numerosi infortuni che hanno rimaneggiato il reparto offensivo della squadra.

Antonio Longo

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