DUE SQUILLI DALLA PUGLIA: IL CATANIA NON MOLLA

Dopo l’ennesima vittoria del Lecce, stavolta col risultato di 1-3 sul campo del Catanzaro, gli uomini di mister Lucarelli sono chiamati a rispondere per tenere il passo della capolista, ma di fronte c’è un ostico avversario come la Fidelis Andria.

Il Catania non è granché vivace nel primo tempo. Poco ritmo, poche idee, se non qualche occasione isolata qua e là. Il più vivo fra i rossazzurri, però, è quell’Edoardo Blondett riesumato a sorpresa dal tecnico livornese. Proprio il difensore è il più pericoloso dei suoi in seguito allo sviluppo di due palle inattive, ma peccato che la mira non sia quella giusta. D’altro canto l’Andria prova a far male all’avversario, ma Pisseri non è mai costretto ad intervenire.

Nella ripresa il Catania finalmente passa. Gli etnei decidono di spingere sulle fasce e così sale in cattedra Antonio Porcino. Sono due gli assist al bacio che sanciscono lo 0-2 finale. Al 53′ è Ripa a segnare di testa su un ottimo cross del terzino, poi al 79′ è Mazzarani, appena entrato in campo, ad essere imbeccato dal nuovo compagno e a battere con un destro sotto la traversa il portiere avversario. In mezzo a ciò vi è da rilevare l’espulsione di Esposito, che costringe i pugliesi a rimanere in inferiorità numerica, a causa di un brutto fallo sull’altro Esposito, ossia il terzino destro della formazione ospite. Ottima occasione anche quella capitata sui piedi di Curiale che, però, clamorosamente manca l’appuntamento col gol sibilando l’incrocio dei pali.

L’Elefante passa su un campo sporco e difficile. Non mancano le lacune, ma la sostanza c’è e si vede. Ottimo l’impatto di Porcino, che pare subito un innesto azzeccatissimo da parte del direttore Lo Monaco. Quando Lucarelli decide di puntare sugli esterni, è a quel punto che vince la partita.

Insomma: la lotta è ancora aperta, tutto rimane invariato. Lecce e Catania si sfidano ancora in un duello a distanza che non prevede esclusioni di colpi. Bisognerà attendere il destino sul campo.

Federico Fasone

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